venerdì 3 luglio 2015

Grecia, da oggi luce gratis e sussidi per affitti e pasti agli indigenti

Parte il piano umanitario voluto dal premier Alexis Tsipras a marzo, nonostante le proteste dell'ex troika: costerà 200 milioni ma garantirà corrente elettrica, un tetto e cibo a chi non può permetterselo

ATENE - Le trattative a Bruxelles per salvare la Grecia sono al palo. Per 301.101 famiglie elleniche in forti difficoltà economiche, però oggi è un giorno - per quanto possibile - di festa. Il ministero del Lavoro ha pubblicato infatti in mattinata l'elenco delle persone che beneficeranno dei primi interventi umanitari approvati dal governo di Alexis Tsipras. A 89.300 appartamenti che ospitano 212.216 persone indigenti sarà riattaccata gratuitamente l'energia elettrica, staccata in passato per le bollette scadute, con la fornitura garantita di 300 kilowattora l'anno. L'esecutivo ha anche accolto 66.422 richieste per sussidi per la casa: quasi 90mila greci riceveranno un supporto finanziario compreso tra i 70 e i 220 euro al mese per riuscire a pagare l'affitto, a seconda del reddito e dello stato di famiglia. A quasi 349mila persone invece saranno garantiti buoni pasto emessi dalla National Bank validi fino a 200 euro al mese per l'acquisto di beni di prima necessità nei supermercati.

Gli interventi di emergenza per risolvere la crisi umanitaria sono uno dei capisaldi del "programma di Salonicco", il decalogo economico del governo di Syriza e sono una delle primissime leggi passate attraverso il Parlamento all'inizio di marzo malgrado al momento dell'approvazione la Troika abbia cercato di stopparle perché non concordate con i creditori. Il loro costo è vicino ai 200 milioni. Una goccia nell'oceano dei problemi della Grecia, un ottavo dei soldi che vanno restituiti al Fondo Monetario internazionale a fine giugno ma una boccata d'ossigeno importante per chi li riceverà. I guai dei greci più poveri del resto sono stati al centro ieri di un durissimo scambio di battute tra Tsipras e Donald Tusk ai margini dell'Eurogruppo. "Per Atene ora è game over", avrebbe detto il presidente polacco del Consiglio d'Europa. "Una storia come la nostra non è un gioco - avrebbe risposto secondo la stampa nazionale il premier -. Stiamo parlando di 1,5 milioni di persone senza lavoro, tre milioni di poveri e migliaia di famiglie senza reddito che campano solo con la pensione del nonno".

Giovedì scorso, mentre i fari della cronaca erano concentrati a Bruxelles, il Parlamento greco ha approvato a maggioranza ma senza i voti del partner di governo di ultradestra Anel la legge che dà la cittadinanza ai figli di migranti di seconda generazione. Il via liberà in aula è stato ottenuto grazie al sostegno dei socialisti del Pasok e di To Potami che hanno sommato i loro consensi a quelli (149 su 300) di Syriza.

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