venerdì 3 luglio 2015

Il debito greco dalle banche agli Stati


immagine da infodata

intervento di M5S Parlamento

Questa è l'immagine dell'ipocrisia criminale della Troika.
Al dicembre 2009 le banche private europee, soprattutto francesi e tedesche, avevano accumulato centinaia di miliardi di euro di crediti con la Grecia e altri Paesi periferici (parte superiore del grafico). La crisi americana che contagiò l'Europa, però, rendeva difficile recuperarli tutti al loro valore iniziale. La crisi economica era scoppiata da un anno, ma sembrava gestibile attraverso l'azione espansiva degli Stati. Fu in questo scenario che la Troika decise di imporre ai Paesi più deboli spaventosi programmi di austerità fiscale per costringerli a ripagare i loro debiti con le banche private al valore originario.
Quello che la Troika non voleva, infatti, era una ripresa economica che avrebbe fatto salire l'inflazione svalutando i crediti dei banchieri francesi e tedeschi. Serviva una depressione in grande stile e un'inflazione zero, o addirittura la deflazione. Un punto fondamentale del programma era rappresentato dai piani di "salvataggio" attraverso i fondi Salva-Stati: Efsf e Mes.

L’Europa rispetterà la volontà del popolo greco?

Il grafico sopra mostra a cosa sono serviti. Mentre ripresa economica e inflazione venivano soffocate nella culla dall'austerità, centinaia di miliardi di euro furono prestati alla Grecia con la scusa del salvataggio di un popolo massacrato dai tagli. Da una parte la Troika imponeva disoccupazione e sacrifici, dall'altra prestava denaro per risollevarsi. Ma non era questo l'obiettivo reale. Il "salvataggio" non fu del popolo greco, ma delle banche tedesche e francesi ansiose di recuperare i loro enormi crediti. I "salvataggi" che oggi vengono addebitati al Governo Tsipras furono un'immensa partita di giro a favore della banche private esposte. Al popolo greco rimasero le briciole, insieme ai programmi di austerità.
Ma non finisce qui. I soldi garantiti dai fondi "Salva-Stati" non furono creati dal nulla, bensì versati a fondo perduto dai bilanci pubblici degli Stati europei.L'Italia di Monti contribuì con 40 miliardi a questo scandaloso salvataggio travestito delle banche private. Se i profitti furono privatizzati, le perdite vennero socializzate, trasferendosi sui debiti pubblici nazionali (parte inferiore del grafico).
La Troika che oggi impedisce alla Grecia di risollevarsi è un'istituzione criminale, che teme l'effetto domino di una ripresa ellenica. Questa Europa a trazione finanziaria non cambierà. Bisogna ripudiarla e costruirne un'altra fondata sugli amichevoli rapporti tra Stati nazionali sovrani. Prima che ci pensino i neonazisti.
Il potere al popolo, non alle banche."

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