giovedì 2 luglio 2015

LA LEGGE E’ UGUALE PER (QUASI) TUTTI: CON DE LUCA LA LEGGE SEVERINO E’ STATA INTERPRETATA, CON BERLUSCONI APPLICATA.


“La decisione del Tribunale di Napoli ci fa venire un dubbio ben più che amletico. O la legge Severino non è uguale per tutti, e questo sarebbe l’ennesima dimostrazione di un atteggiamento vessatorio di una certa magistratura nei confronti del nostro leader, oppure il presidente Berlusconi deve essere riabilitato pienamente e può tornare in Senato a svolgere la sua attività parlamentare. Comunque, l’unica cosa certa in tutta questa vicenda è che ciò che è stato fatto, e si continua a fare, al leader di Forza Italia non è ammissibile in uno Stato di diritto e in un Paese civile”. Lo dichiara la senatrice di Forza Italia, Maria Rizzotti.

Ma non è l’unico commento di questo tono e contenuto.

“La Legge Severino si applica solo a Berlusconi? Dopo la sentenza De Luca il dubbio è legittimo”. Lo scrive su Twitter Renata Polverini, deputata di Forza Italia.

E ancora.

“La riabilitazione di De Luca da parte della giustizia italiana è arrivata in un battibaleno, mentre per Silvio Berlusconi il calvario giudiziario è stato infinito”. Lo afferma in una nota Daniela Santanché di Forza Italia.

“Finalmente ora gli italiani hanno capito che la legge Severino riguarda solamente e specificatamente Silvio Berlusconi”. Lo scrive su Twitter il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli.

E in ultimo: “La sentenza con cui il tar della Campania ha reintegrato il governatore Vincenzo De a Luca è una nuova conferma, dopo la vicenda analoga del sindaco De Magistris, che l’unica e vera finalità della legge Severino era espellere il presidente Berlusconi dall’assemblea del Senato e impedirne la possibile ricandidatura”. Lo dichiara in unan nota Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.

“Una legge ‘contra personam’ visto che dopo il caso Berlusconi – osserva – non è stata più applicata o, laddove applicata, i suoi effetti sono stati cancellati con sentenze del Tar. Né vale la distinzione fra le funzioni amministrative tipiche del sindaco e del presidente di Regione rispetto alla funzione politica di rappresentanza del senatore Berlusconi. L’espulsione di Berlusconi, per la natura del mandato parlamentare, ferisce non solo una comunità o una Regione ma l’intera nazione visto che ogni parlamentare è rappresentante della nazione”.

“Ora è chiaro perché il governo non ritiene utile una revisione della legge Severino. Per la semplice ragione – conclude Gelmini – che essa viene interpretata per gli amici e applicata ai nemici. Con buona pace dello stato di diritto, ferito mortalmente con l’espulsione di Berlusconi dal Senato e messo in quarantena con le sentenze favorevoli per De Luca e De Magistris”.

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